2024, diretto da Kelsey Mann

Secondo capitolo della saga in cui la protagonista, Riley, adesso ha 13 anni, le sono spuntati i brufoli ed è pronta per iniziare il liceo. Nel quartier generale ritroviamo Rabbia, Paura, Tristezza e Disgusto con Gioia al comando, che si occupa di tenere tutto in ordine.  Sebbene questa possa sembrare una rappresentazione semplificata della mente umana, in realtà fin dai primi minuti Inside Out 2 coglie a pieno e ci illustra in modo brillante quanto avviene nel nostro cervello. Ogni singola esperienza vissuta quotidianamente lascia, nella nostra mappa interna, una traccia accompagnata da un corredo di emozioni sia a valenza positiva che negativa. Al tempo stesso, tutti gli eventi significativi che forniscono informazioni sul nostro senso di sé, nel caso di Riley ad esempio ”sono un brava persona” e ”sono una brava amica”, raggiungono i più profondi luoghi della mente. La quiete regnante nel quartier generale viene però all’improvviso distrutta. In piena notte, sulla console di controllo, un enorme pulsante rosso con sotto la parola ‘’pubertà’’ inizia a lampeggiare rumorosamente. È tempo di iniziare i lavori per trasformare il quartier generale: Riley adesso è un adolescente e Gioia, Rabbia, Paura, Tristezza e Disgusto non bastano più.  Questa delicata fase di vita racchiude in sé grandi mutamenti e grande disorientamento: l’intensità delle emozioni, l’importanza del gruppo dei pari, il cambiamento nel rapporto con le figure genitoriali, sono tutti aspetti che richiedono uno spettro emotivo più ampio e variegato. Così, nella travolgente adolescenza di Riley, Gioia, insieme alle altre emozioni, fanno la conoscenza di Ansia, che si presenterà al quartier generale accompagnata da Invidia, Imbarazzo ed Ennui (Noia).  E’ lodevole la  capacità di rappresentare in modo veritiero e semplice qualcosa di estremamente complesso, anche solo da esprimere a parole. Emerge, infatti, il grande lavoro di approfondimento e ricerca che i registi e gli sceneggiatori hanno condotto grazie al contributo di psicologi come Lisa Damour e dei suoi libri, utilizzati come guida per rappresentare accuratamente come cambiano le emozioni degli adolescenti durante la pubertà.

(Tratto da Caterina Boregese https://www.stateofmind.it/2024/07/inside-out-2-recensione-film/)

 

Obiettivi:

Con la visione di questo film è possibile parlare in gruppo del mondo emotivo utilizzando una metafora comprensibile sia dai bambini che da preadolescenti e adolescenti. Il film propone, inoltre, una visione più integrata di tutte le nostre emozioni senza dividere il mondo emotivo in positivo o negativo.

 

Descrizione attivià:

Visione del film e discussione libera. Si può attivare una riflessione su quali emozioni sentiamo prevalere nelle diverse situazioni, e come queste possano interagire tra loro. Si può proporre a ragazzi e ragazze di dare una loro rappresentazione grafica alle diverse emozioni, o chiedere quali aggiungerebbero e perché. Si può attivare una discussione sul cambiamento nel riconoscimento e nell’espressione delle emozioni in adolescenza e sulla “nascita” delle emozioni più complesse.

Si può decidere di interrompere la visione del film in un momento di svolta e chiedere ai ragazzi e alle ragazze di proporre come fare proseguire la storia per poi confrontare storie diverse.