Manolo Farci propone una densa riflessione sui modelli di maschilità e il ruolo della violenza, e su come l’opinione pubblica contribuisce a mantenere visioni stereotipate e pericolose. Come si può leggere nel contributo, “Per quanto la violenza di genere meriti una condanna assoluta, trasformare ogni discussione sul tema in un’arringa contro gli uomini non è la strategia più efficace per la sua prevenzione. È difficile che un mutamento provenga dall’instillazione di vergogna e senso di colpa. È più probabile che derivi dalla promessa di sapere che nel cambiamento qualcosa si starà guadagnando. Forse è proprio questo il compito che spetta agli uomini nella sfida all’attuale ordine di genere: modificare la percezione di ciò che costituisce i loro interessi personali – materiali e ideali – al di là di quelli che nascono come conseguenza dell’essere uomini in una società patriarcale, e che producono volontà di dominio, aggressività e violenza di genere. Una tale visione gli permetterà di allontanarsi da un’idea repressiva dell’etica − qualcosa che gli impedisce semplicemente di fare ciò che vogliono − per andare verso una ricostituzione del loro interesse personale come esseri etici. Non colpevoli, complici o mostri, ma maschi eticamente migliori.”