Obiettivi
Proporre una riflessione sul concetto di “normalità” sostenendo lo sviluppo di un senso critico in merito. Focalizzare poi la riflessione sul concetto di “omosessualità”, aiutando i ragazzi e le ragazze a problematizzare la loro idea di “normalità” rispetto alla scelta del/la partner, e a prendere contatto con le opinioni e le emozioni che in ciascuno di loro suscita l’idea di omosessualità.
Materiali
Fogli di carta A4 e pennarelli colorati.
Descrizione attività
Prima fase: in gruppi di 3-5 persone, i/le partecipanti sono invitati a discutere il concetto di “normalità” ponendo questa parola al centro di un foglio e scrivendo a raggiera tutte le parole ad essa associate che vengono in mente. In plenaria si confronteranno i lavori dei sottogruppi, tenendo presente le diverse declinazioni dei “normalità”: statistica, etica, legale..
Viene introdotto dal conduttore/dalla conduttrice una riflessione sulla “normalità” in campo sessuale e quindi sul concetto di “omosessualità”, eventualmente proponendo al gruppo un brainstorming sulle idee che vi associano.
Seconda fase: si riformano i sottogruppi, chiedendo a ciascuno di scrivere su un foglio tutte le domande che, secondo loro, sono poste più facilmente a gay e lesbiche. Viene poi chiesto loro di ribaltare le domande sostituendo la parola “eterosessuale” alla parola “omosessuale” e viceversa. In tal modo si evidenzia che quando le persone omosessuali sono valutate con il medesimo status e dignità, molte domande perdono senso.
Esempi di domande “ribaltate”:
Che cosa pensi abbia causato la tua eterosessualità?
Quando e come hai scelto per la prima volta di essere eterosessuale?
E’ possibile che la tua eterosessualità sia solo una fase che si supera?
Non è possibile che l’unica cosa di cui hai bisogno sia un buon partner del tuo stesso sesso? Ecc.
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